Ma veramente La terra del rimorso ci ha saputo convincere che la Tarantola niente avesse a che vedere con il Tarantolismo? Quesito improprio se si rimane in de Martino per il quale la Tarantola, in carne e ossa, niente ha a che spartire con il “tarantismo”, fenomeno di sua totale creazione. Mentre quello che ci ha continuato ad incuriosire e che ci richiama verso una nuova e diversa comprensione è il fatto che più leggiamo l’esito di quella babele interpretativa più siamo scazzicati pure noi nel voler capire, anche a partire dal nostro incontro col Professore, quanto la Tarantola fosse entrata in relazione, proprio attraverso i suoi negati e velenosi cheliceri, con le persone punte dentro e fuori dalla Puglia. Se non punti, come morsi dalla bestia pure noi. Non c’è il pericolo che la stessa Tarantola, anzi, quella “taranta” de martiniana, a causa dei suoi preclusi cheliceri, essa stessa possa subire un attacco di “tarantismo” di cui l’Etnologo avrebbe potuto e, secondo la sua interpretazione, dovuto, e senza via di scampo, portare giusto rimorso? Una curiosità alimentata anche dai casi, d’una certa attualità, di avvelenamento di Tarantola che, ignorando quanto aveva coattivamente creato l’interpretazione dello Storico delle religioni, ci vengono a raccontare, ancora oggi, di come il ragno abbia continuato a pungere tutte le volte che ne avesse trovato occasione.
Arriva a termine, nell’inconclusione di una mai soddisfacente conclusione, la terza pala del “Retablo della Tarantola”:
dalla FUGA DALLA TARANTOLA alla FUGA NELLA TARANTOLA. Segni sintomi effetti sulla scena del corpo.
A cura di Gaetano Bonanno
Edizioni delle inutilità – Apr. 2016
Le prime due pale del Retablo sono: